Si sente spesso parlare di “Hammam”, nel contesto del benessere, delle spa e dei centri specializzati, ma pochi sanno cos’è. In questo articolo andremo alle origini e parleremo dell’Hammam a Marrakech, termine con cui si indica non tanto il rituale, quanto proprio i complessi termali dove realizzano il rituale stesso.
Hammam: da bagno pubblico a luogo di aggregazione
Il più antico Hammam presente a Marrakech risale al 1572. All’epoca, nelle case private non esistevano tubature interne nè acqua calda per cui ci si recava in questi bagni pubblici per procedere alla pulizia personale. Oltretutto, c’è da sottilineare che nella vita delle società islamiche, la pulizia è una parte essenziale, se non addirittura un rituale essenziale prima di recitare le preghiere. Oltre a questa funzione – ormai oggi quasi inutile visto che ogni casa ha acqua calda e bagno – questi luoghi diventano base per aggregazione e per incontrarsi, soprattutto per le donne.
L’hammam nella Marrakech moderna
Gli Hamman – quelli tradizionali – sono suddivisi in sale per uomini e sale per uomini (oppure si differenziano gli ingressi ad orari prestabiliti) e di solito si trovano nei pressi delle moschee, a testimoniare quanto detto prima: la pulizia prima della preghiera. Sono accessibili a chiunque ma hanno conservato l’aspetto e le tradizioni del passato, per cui non aspettatevi trattamenti personali e privilegiati.
Ci sono poi, invece, gli Hammam turistici, molto più simili a dei bagni turchi molto curati: stiamo parlando delle riad spa a Marrakech, veri e propri “templi” più o meno lussuosi, dove di solito l’ingresso è consentito anche alle coppie, in quanto è presente un inserviente a servizio esclusivo.
Chiaramente, se avete voglia di vedere come funziona un vero Hammam Marocchino, la scelta non può che ricadere su quelli tradizionali. Se invece, siete alla ricerca di un trattamento privilegiato, personalizzato e lussuoso, basterà cercare uno dei tantissimi Hammam turistici.
Hammam: il rituale
Innanzitutto, è necessario procurarsi un asciugamano, delle ciabatte, del sapone nero e un guanto di kessa. Negli Hammam tradizionali, è necessario arrivare lì con quest’attrezzatura, in quelli turistici – probabilmente – verrà fornita direttamente dallo staff.
Una volta entrati nell’Hammam, si viene guidati all’interno di un camerino per spogliarsi. A quel punto, un inserviente ci porterà all’interno del tepidarium (35°), dove ci insaponerà con acqua calda e il sapone nero (un sapone a base di olio di oliva). La fase successiva si svolge nel calidarium (45°) e prevede l’uso del guanto di kessa per l’esfoliazione della pelle morta e successivamente un altro lavaggio con sapone e shampoo. Tra questa fase e la successiva, solitamente si fa un massaggio (drenante, detossinate, etc) e subito dopo si passa nel frigidarium (28°) per far chiudere i pori e favorire la tonificazione della pelle.
Questo rituale apporta numerosi benefici:
- decontrattura dei muscoli
- detossinazione
- eliminazione delle impurità della pelle
- relax mentale e produzione di endorfine
- defaticamento e abbassamento dello stress
- idratazione della pelle
- riduzione della ritenzione idrica
- miglioramento della microcircolazione sanguigna
- rinforzo del sistema immunitario
L’unica controindicazione a questo rituale è la pressione bassa: il calore tende a peggiorare i valori e potrebbe portare a capogiri e svenimenti.